Elezioni supplettive del 22 e 23 ottobre 2023 – L’81,2% degli elettori diserta le urne. Tutti i partiti della destra e della “sinistra” borghese perdono consensi.
L’astensionismo vola ma bisogna qualificarlo in senso rivoluzionario come voto dato al PMLI e al socialismo
Il 22 e 23 ottobre sono stati chiamati alle urne le elettrici e gli elettori del collegio senatoriale di Monza-Brianza, chiamati a sostituire il seggio rimasto vacante dopo la morte di Silvio Berlusconi nel giugno scorso.
All’indomani del voto, sia la destra che la “sinistra” borghese hanno ignorato, o continuano a far finta di ignorare, l’incredibile risultato ottenuto dall’astensionismo che di fatto ha fortemente ridotto il consenso e la legittimità di tutti i partiti del regime neofascista.
È stato eletto l’amico fraterno nonché uomo di paglia di Silvio Berlusconi, l’AD del Monza calcio Adriano Galliani, la cui candidatura a senatore è stata indicata al partito direttamente dagli eredi di Berlusconi. Sostenuto da un’ampia coalizione di destra passa col 51,1% dei voti validi, che corrispondono appena al 9,7% di tutti gli elettori aventi diritto. Infatti gli astenuti (gli elettori che hanno disertato le urne, annullato la scheda o l’hanno lasciata in bianco) hanno raggiunto la percentuale record dell’81,2% con un incremento del 49,7% rispetto alle politiche 2022.
Incredibili le parole dello stesso Galliani che ha così commentato commosso la sua scontata elezione: “Ho visto risultati fantastici, certo avrei preferito che questo seggio rimanesse al mio maestro di vita, alla mia guida, al mio tutto, che era Silvio Berlusconi” (sic!). La sua coalizione fra l’altro ha perso ben oltre 163 mila voti rispetto alle elezioni politiche di un anno fa crollando da 231.524 voti ai 67.801 odierni.
Non meglio è andata al candidato del “centro-sinistra” Marco Cappato e alla sua coalizione. L’esponente radicale era stato scelto, non senza perplessità e contraddizioni specie del PD, come il candidato di un’ampia coalizione (PD, +Europa, Sinistra Italiana, Europa verde, PSI, Azione). Il Movimento 5 stelle, pur non entrando nella coalizione, ha preferito non presentare un proprio candidato per non contrastare la candidatura Cappato. La coalizione “Con Cappato” ha perso decine di migliaia di voti rispetto alle precedenti politiche e si attesta appena al 7,4% del corpo elettorale.
Qualificare l’astensionismo in senso rivoluzionario
L’astensionismo spontaneo vola e sembra inarrestabile e, che lo si ammetta o no, rappresenta una tremenda mazzata per il regime capitalista neofascista, per il suo governo e le sue opposizioni di “cartone”, per le istituzioni rappresentative borghesi, per l’elettoralismo borghese e per tutti partiti del regime, nessuno escluso.
Lo confermano le parole del presidente della repubblica, Sergio Mattarella, che intervenendo all’apertura dell’assemblea dell’Anci a Genova, il 24 ottobre, all’indomani del voto, ha sentito il bisogno di esortare gli amministratori locali a combattere l’astensionismo e perseguire “con ostinazione la strada del sempre maggiore coinvolgimento dei cittadini, elemento certamente non secondario di legittimazione. Anche per contrastare la preoccupante tendenza al disimpegno elettorale”.
Un numero crescente di elettori scelgono di astenersi perché oramai hanno perduto ogni fiducia in questi partiti di regime e in questi istituzioni borghesi, al centro come alla periferia. Ciononostante questo ancora non basta. Devono dare una prospettiva politica a questa scelta astensionista. E i marxisti-leninisti hanno il dovere di impegnarsi a fondo per qualificare in senso rivoluzionario l’astensionismo tattico come un voto dato al PMLI e al socialismo. Ci si può astenere per motivi diversi e i più disparati, tutti legittimi e efficaci, per esprimere il proprio dissenso verso i partiti parlamentari, le istituzioni rappresentative borghesi e i governi centrale, regionali e locali. È un astensionismo giusto ed encomiabile. Ma l’astensionismo che fa più male e lascia il segno più profondo è quello espresso consapevolmente e apertamente come voto dato al PMLI e al socialismo. Perché è con questo voto che le elettrici e gli elettori di sinistra astensionisti si impegnano apertamente e concretamente a unirsi al PMLI, come militanti o simpatizzanti, per creare le istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo, ossia le Assemblee popolari e i Comitati popolari fondati sulla democrazia diretta, per l’avvento del socialismo e la conquista del potere politico da parte del proletariato che è la madre di tutte le questioni e senza la quale non è possibile alcun cambiamento sostanziale.
Estratti dell’articolo “Fuga dalle urne a Monza, in Trentino-Alto Adige e a Foggia”