Per le aggressioni subite nel corso di manifestazioni per la Palestina

Compagne e compagni della Cellula “Mao” di Milano del PMLI, come documentato a dovere sugli ultimi numeri de Il Bolscevico , sono stati attaccati duramente da alcuni provocatori, “organizzatori”, nel corso delle manifestazioni a sostegno del popolo palestinese martoriato dai nazisionisti di Tel Aviv.

La “colpa” imputata da questi figuri ai nostri coraggiosi ed esemplari compagni è quella di aver portato in piazza l’importante e ormai storico cartello “Con Hamas, le Brigate Ezzedin al-Qassam e il popolo palestinese. Per la liberazione della Palestina”. Tale dirimente manifesto sarebbe motivo di far tacciare come “terroristi” tutti i manifestanti anti Israele. Bugia madornale.

Il Responsabile dell’Organizzazione di Biella del PMLI, compagno Gabriele Urban, si rivolge tra l’altro così ai marxisti-leninisti milanesi: (la vicenda) “ha generato in noi profonda rabbia al pensiero di non aver potuto essere al vostro fianco in quei momenti, per stringerci tutti insieme come un sol uomo e difenderci reciprocamente da quel vile attacco… avete concretamente dimostrato cosa significhi essere ‘Al servizio del Partito’. Avete mostrato il coraggio nel difendere le vostre convinzioni e l’immortale ideale comunista, insegnandoci con il vostro esempio la vera essenza dell’impegno del militante politico marxista-leninista”.

Dal canto suo l’Organizzazione della provincia di Genova del PMLI condanna l’aggressione ed esprime “le più strette e militanti congratulazioni per il coraggio avuto in piazza… Non è la prima volta e non sarà l’ultima che provano a censurare e reprimere il PMLI, fa parte della nostra storia.

I revisionisti stanno lavorando a livello internazionale per trascinare i sinceri comunisti e il proletariato in un baratro, come quello che generò la seconda Internazionale, liquidata da Lenin. Hanno già ottenuto vittorie, egemonizzando la posizione sulla guerra all’Ucraina, portando tanti comunisti a supportare la Russia, o perlomeno definire una guerra tra due blocchi imperialisti e liquidarla, così da assumere una posizione di alternativa (mondo multipolare) agli occhi del pubblico.

E adesso, mirano a farlo con la Palestina, condannando Hamas, e magari cercando di riportare in vita la carcassa di Fatah; tutto con l’obbiettivo di poter assumere posizioni politiche non controverse, per non avere problemi alle elezioni o nella partecipazione alla democrazia borghese… Sono riformisti che scimmiottano i nostri Maestri.

La nostra coraggiosa e giusta posizione anti-imperialista, è un bastone tra le ruote nel lavoro dei revisionisti”.