Ci rivolgiamo ai sinceri amanti della pace. Il dilemma che siamo chiamati a sciogliere è se la pace si persegue sostenendo l’Ucraina o abbandonandola. Chi è sceso in piazza dovrebbe capire quale pace sta invocando. Noi marxisti-leninisti siamo per una pace giusta senza annessioni dell’aggressore imperialista russo e che rispetti totalmente i sacrosanti diritti di indipendenza giuridica, sovranità politica e integrità territoriale dell’Ucraina aggredita.

Nel falso pacifismo perorato dal “neopacifista” Conte e dal Vaticano, invece, si intravede una riedizione dello spirito opportunista e arrendevole che animò nel settembre 1938, quella politica di appeasement (pace a tutti i costi) condotta dai governi inglese di Chamberlain e francese di Daladier che dapprima riconobbero l’occupazione italiana in Abissinia e poi col Patto di Monaco dettero mano libera a Hitler in Cecoslovacchia. Credettero di aver raggiunto una pace duratura ma finirono per spalancare la porta, invece di sbarrarla, al macello della seconda guerra mondiale. Una politica che oggi, lungi dal garantire un futuro di pace, finisce unicamente per alimentare gli appetiti degli aggressori imperialisti russi e avvicinare la guerra. Mao la stigmatizzò con queste calzanti parole: “Il risultato inevitabile della politica di Chamberlain sarà quello di sollevare una pietra per poi lasciarsela ricadere sui piedi. Chamberlain partì con l’obiettivo di danneggiare gli altri e ha finito col danneggiare se stesso”.

Occorre che gli antimperialisti e gli autentici pacifisti riflettano sugli obiettivi reconditi dei putiniani comunque travestiti di trasformare le manifestazioni pacifiste in un sostegno al disegno imperialista neozarista di Putin. E tenendo ben fermo il punto che qualsiasi soluzione di pace non può che passare per l’uscita della Russia dal Donbass e dal resto dei territori occupati, per un’Ucraina libera, indipendente, sovrana e integrale! Nel giudizio sull’Ucraina non bisogna farsi condizionare dall’appoggio dell’imperialismo americano e della NATO alla Resistenza Ucraina.

Per quanto riguarda il nostro Paese bisogna rivendicare con forza il ritiro di tutte le missioni militari italiane all’estero e l’uscita dell’Italia dalla NATO con la conseguenziale chiusura di tutte le basi USA e NATO nel nostro Paese dal quale vanno espulsi tutti i contingenti militari USA; il divieto al governo italiano di inviare armi a Paesi in guerra e l’abolizione della legge che aumenta al 2% del Pil le spese militari dello Stato; i fondi pubblici recuperati vanno utilizzati per: investimenti massicci in sanità, scuola e università (pubbliche, gratuite e universali), in servizi pubblici efficienti e nelle opere di prevenzione dei disastri idrogeologici; un urgenti piano di investimenti per le energie rinnovabili (per non dipendere dalle forniture di energia di altri Paesi) con centrali e impianti idroelettrici, geotermici, mareomotrici, eolici e fotovoltaici pubblici. L’Italia deve uscire anche dalla UE.
Se l’imperialismo italiano intendesse partecipare a una guerra mondiale tra le superpotenze, il nostro popolo dovrebbe insorgere per impedirglielo.

Il Comitato Lombardo
del Partito marxista-leninista italiano