Condannata l’azione squadrista di Roma. Attiva partecipazione del PMLI
Redazione di Milano Lunedì 11 ottobre in occasione dello sciopero generale nazionale indetto dai sindacati di base, a Milano si è svolta una partecipata manifestazione contro i licenziamenti e la macelleria sociale, per rivendicare: la riduzione generalizzata dell’orario di lavoro a parità di salario, forti aumenti salariali tramite l’istituzione di un meccanismo che li tuteli dall’inflazione, un salario medio garantito ai disoccupati, l’abolizione del Jobs Act e dei contratti precari, diritti universali alla salute, all’abitare, alla scuola, alla mobilità pubblica e alla sicurezza sul lavoro e il rilancio degli investimenti pubblici per ambiente e territorio.
Il concentramento è stato indetto in via Pantano davanti alla sede dell’unione padronale Assolombarda.
Presenti militanti della Cellula “Mao” di Milano del PMLI, sotto la rossa bandiera del Partito, che tenevano ben alto il cartello con le riproduzioni dei manifesti “Contro il governo Draghi del capitalismo della grande finanza e dell’UE imperialista per il socialismo il potere politico del proletariato e per difendere gli interessi del popolo” e “Mettere fuorilegge i gruppi nazifascisti applicare la legge n. 645 del 20 giugno 1952” (in riferimento alle azioni criminose perpetrate a Roma dagli squadristi nazifascisti di Forza Nuova, ai danni della sede nazionale della CGIL e dell’ospedale Umberto I di Roma), diffuse inoltre centinaia di copie del volantino dell’importante appello del Segretario generale del PMLI Giovanni Scuderi dal titolo “Apriamo una grande discussione sul futuro dell’Italia” e diverse copie del comunicato stampa “No all’obbligo del green pass. No all’assalto squadristico fascista alla sede della CGIL”. Tra gli altri partiti presenti con la bandiera rossa e la falce-martello, PCI, PRC, PC, CARC, PAP, E SA.
Il corteo ha sfilato nelle vie del centro, facendo sosta davanti alla sede della Camera del Lavoro per esprimere solidarietà antifascista alla CGIL ed è proseguito concludendosi in corso Monforte dove si trova la prefettura.
La manifestazione è stata molto partecipata e combattiva, diversi gli slogan lanciati a gran voce “Si studia e si lavora sempre sotto ricatto basta basta basta, è tempo di riscatto!”, “Precarietà miseria e lutto, pagherete caro, pagherete tutto”, “Al governo Draghi non perdoniamo niente, occhio per occhio, dente per dente”; vari gli interventi, tra i più significativi, quello di un rappresentante del SOL COBAS che ha parlato di “azioni squadriste manovrate, per arrivare a colpire con la repressione la lotta dei movimento operaio”.
Presente anche un nutrito spezzone di studenti e giovani lavoratori antifascisti dietro lo striscione “No Greenpass” che hanno scandito slogan contro il governo Draghi e la sospensione da lavoro e stipendio per i lavoratori che dal 15 ottobre non avessero il lasciapassare “verde” di ricevuta vaccinazione. Contestato anche l’obbligo di greenpass nelle università. Molti i lavoratori migranti in piazza per lottare insieme agli italiani, perché solo stando uniti si avrà la forza per riconquistare i diritti al lavoro, alla casa, all’istruzione pubblica, alla sanità, diritti faticosamente guadagnati con le lotte degli anni Sessanta e man mano smantellati dai vari governi sia di destra che di “centro-sinistra” che si sono susseguiti negli anni, a testimonianza del fatto che tutti i governi, nessuno escluso, compreso l’ultimo in ordine di tempo, il governo del banchiere massone Draghi, sono al servizio del capitalismo.